domenica 12 agosto 2007

Beatrice Feo -con lei nasce il "pop Barocco Italiano"

Beatrice Feo, artista palermitana reduce da Venezia, a breve darà inizio a una mostra itinerante che, tra le altre, toccherà le città di Palermo, Napoli e Milano. Le sue opere si focalizzano su uno stile pittorico purtroppo inadeguatamente preso in considerazione dai Global Art Promoter, ma siccome è stato il francese Philippe Daverio a scovare il talento di quest’artista, è doveroso approfondire l’opera e la natura della sua arte. Con gran rigore ed essenzialità, Beatrice Feo mescola le esperienze vissute in giro per il mondo, condensandole in opere pregne di pathos, segni e numeri, parole, date e vecchi racconti, cosa che già facevano gli anziani cantastorie. Trasformati in miti della storia, i suoi personaggi rivivono nel nostro tempo come icone sacramentali di radici e di storie, non solo italiane ma anche personali.Tra queste, vediamo una Marie Antoinette inginocchiata sulle sue esili gambe mentre aspetta il boia, con uno sguardo incantato e perso insieme, simile a tanti sguardi femminili posti dinanzi a un destino talvolta incompreso. Nuova creatura della Feo è le roi, Federico II. Questi sancisce la radice storica siciliana con i normanni: un ragazzo è divenuto uomo italiano a Palermo. Beatrice Feo lo raffigura in posa regale con un falcone tra le mani, lo sguardo è rasserenante e la carnagione scavata da forza e potere. L’artista si diverte nel riproporre i personaggi storici come cammino e percorso di una nuova visione della Pop Art, fondendo il sapore barocco delle raffigurazioni e delle cromie con le lezioni apprese da Gianni Dova e dai suoi tanti viaggi. La Feo esalta Luigi XVI, Bach, Ulisse, Medea, Narcisogay, Ophelia e altri, rendendole icone del nostro quotidiano. I rimandi storici vengono sostituiti dalla forza espressiva e cromatica delle composizioni, divenendo quindi "nuovi" e tutti da scoprire: sono la raffigurazione di una fama perduta ma poi riacquistata come mito moderno, come esaltazione di milioni d’esseri umani tutti uguali e differenti nei geni e nei destini. E' il racconto del mondo che viaggia e Beatrice lo afferra per i fili della storia, attualizzando tutto ciò che abbiamo letto sui libri.19/7/2007Artista palermitana è impegnata da anni a fondere le ragioni storiche della sua terra d'origine con la pittura che interpreta come stesura di racconti e dove l'impronta principale è nella rielaborazione pop di soggetti storici, veri e propri o miti della letteratura antica. Formula così un nuovo filone definito popbarocco dove la fusione tra la sperimentazione continua dei materiali,una impronta figurativa forte e figlia del novecento produce opere dove la Feo rimarca i passaggi della stesura con segni, frasi, disegni e cromie che nell'assieme rimandano al barocco e ne interpretano lo spirito di effetto e coniugano l'esigenza della rappresentazione con il bisogno della ricerca dell'estetica come imprinting irrinunciabile. Beatrice Feo nelle sue produzioni recenti, affronta con una serie di personaggi storici la ricontestualizzazione dei miti e attraverso anche la riproducibilità dei soggetti attraverso la scelta di opere uniche e dipinte che affermano una nuova stagione della pop art che affronti la quotidianità non con oggetti comuni ma con la comune conoscenza di personaggi come Luigi XVI, Mariantoniette, Bach, Medea, Federico II, Ulisse, Ophelia, Circe che in tutti noi rimandano agli anni scolastici e Beatrice ripropone in forma attuale per una nuova stagione di conoscenza delle loro storie personali, che sono metafora delle storie di ognuno e quindi popolari e spendibili per una nuova dimensione della pittura.
di Giovanni Nappa

traduttore


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